Carlo Deri

Carlo Deri

Pianoforte, Armonia Complementare

CARLO DERI (1956), compositore, pianista, didatta, librettista, ha compiuto gli studi musicali presso il Conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze dove ha studiato Composizione sotto la guida di Carlo Prosperi ed è stato allievo inoltre nelle classi di Musica Corale e Direzione di Coro e di Direzione d’Orchestra. Dedicatosi ai molteplici aspetti della didattica è stato, nel corso degli anni, insegnante di Pianoforte principale, di Armonia e Contrappunto, di Cultura Musicale Generale, di Esercitazioni Corali. Ha inoltre tenuto per diversi anni corsi sperimentali riguardanti il recupero e il potenziamento della capacità di intonazione musicale. Dal 1983 si è occupato dell’organizzazione della Scuola di Musica “Giuseppe Bonamici” di Pisa, divenendone Direttore nel 1986. Direttore artistico, nel 1997, dell’Associazione Filarmonica I Ricercari e, nel 2000, dell’Associazione Musicale Contemporanea, è stato Presidente, dal 1989, della sezione pisana della Gioventù Musicale d’Italia, curandone le stagioni concertistiche per vari anni. Ha collaborato per tre stagioni consecutive con l’Opera Theatre and Music Festival of Lucca, istituzione creata e gestita dal Conservatorio dell’Università di Cincinnati (U.S.A.).

Interessato da sempre agli aspetti fonici della voce umana, è stato ripetutamente invitato in veste di “voce recitante” in manifestazioni concertistiche di vario genere, soprattutto legate al repertorio contemporaneo.

Ha pubblicato saggi su esponenti e tematiche riguardanti la musica contemporanea (su questi argomenti ha tenuto anche pubblici incontri, conferenze, lezioni-concerto, tavole rotonde) nonché analisi di brani rappresentativi delle problematiche componistiche relative a varie epoche e stili, condotte sul piano estetico con un approccio metodologico rigorosamente tecnico.

 Il suo catalogo spazia dal repertorio orchestrale all’opera lirica e annovera inoltre brani pianistici, cicli di liriche per canto e pianoforte, brani da camera per vari organici.

Mentre nei pezzi per canto pianoforte come le Due liriche di Pavese (1985, versione sinfonica 2009) o nei brani su testi ungarettiani – Due liriche di Ungaretti (1981; revisione 2003, versione sinfonica 2009) – la tecnica impiegata è asservita completamente alla dimensione lirica del testo, le composizioni strumentali come la Passacaglia per due flauti (1984) e la Sonata per due flauti e pianoforte (1986) sono invece caratterizzate dall’uso frequente di tecniche contrappuntistiche e impostazioni formali anche molto elaborate, inserite in un linguaggio liberamente non tonale. Il rifiuto di aderire a sistemi armonici preordinati non si riscontra invece in Dromos per voce recitante e sette strumenti (1998, incisione discografica dello stesso anno) dove viene riscoperto e impiegato il sistema dodecafonico, mentre nei brani pianistici successivi (dal 2001 al 2007), fra cui gli Improvvisi, i Notturni, la Fantasia, la Burlesca, Incanto, Distanze, In un pigro mattino di marzo, Senza risposta, unitamente ad una dichiarata maggiore libertà formale, è di nuovo riscontrabile la libertà armonica degli inizi. Nel 2003 si è di nuovo accostato alla composizione vocale da camera creando Italy, ciclo di liriche per canto e pianoforte su testi di Giovanni Pascoli, eseguito in prima assoluta nella serata inaugurale della stagione concertistica del 49° Festival Puccini di Torre del Lago. Questo brano è stato realizzato anche in forma sinfonica (2009), per voce solista e orchestra.

Ha inoltre composto un’opera lirica, Markheim (2008), della quale ha creato anche il libretto, su un soggetto liberamene tratto dall’omonimo racconto di R. L. Stevenson.

Uno studio sulla sua figura artistica è presente in Firenze e la musica italiana del secondo Novecento (AA.VV., Logisma, Firenze, 2004).